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Roots In, un viaggio alla scoperta delle proprie origini

Mancano poche settimane e entreremo nel 2024, anno del Turismo delle Radici. Per prepararci per quell’occasione e confrontarci con i vari stakeholder del settore lunedì 20 e martedì 21 novembre 2023 parteciperemo alla seconda edizione di Roots In – Borsa Internazionale del Turismo delle Origini,  (l’anno del Turismo delle Radici). Andrea Paoletti, Presidente di Wonder Grottole, porterà la nostra esperienza e visione all’interno del Lab “Il viaggio delle origini nella programmazione e nei progetti degli operatori” in un confronto con Silvia Badriotto, Romolo Nardiello e Francesco Biacca.

Queste sono occasioni importanti per analizzare dati, osservare nuovi trend, tracciare nuove visioni, mettere a confronto esperienze, fare rete e generare un valore di gruppo a forte valore sociale di ricaduta sui territori e sulle comunità che li abitano. Tutti valori cardine su cui è disegnata anche la nostra impresa sociale Wonder Grottole.

Lo scorso anno avevamo partecipato con le storie di Vanessa e Patricia dall’Argentina a Cirigliano, del genealogista Giovanni Quaranta e con un racconto conclusivo dell’evento.

In questo articolo, invece, vi presentiamo la storia di David, un americano di origini italiane che ha recentemente visitato la Basilicata con Wonder Grottole.  Con noi ha potuto conoscere meglio le sue radici e la sua storia è un esempio di come questa tipologia di turismo possa essere un’esperienza significativa per le persone che desiderano conoscere le proprie origini.


Ciao, David, da dove vieni?

“Vivo a Roanoke, Virginia, ma sono cresciuto a Buffalo, New York.”

Tu sei uno dei discendenti di emigrati italiani, è vero?

“Sì, mio nonno era di Laurenzana e mia nonna di Calvello.”

Quindi entrambi dalla Basilicata?

“Sì, Basilicata. Mio nonno mi raccontava che per uscire con mia nonna doveva andare a cavallo di un asino sulle colline da Laurenzana a Calvello e doveva chiedere il permesso al padre di lei , che avrebbe potuto dire di no! Ma in caso di risposta positiva avrebbero potuto sedersi insieme, senza però tenersi per mano. Quella vita così dura e piena di regole gli stava stretta così andò in America nel 1910, prima della Prima Guerra Mondiale. Aveva un parente che viveva a Buffalo, NY, e andò a trovarlo.”

Quindi, è stato un viaggio difficile per lui?

“Sì, è stato un viaggio molto difficile. Ha dovuto lasciare la sua famiglia e la sua terra. Ma era anche un uomo coraggioso e determinato, e ha fatto tutto il possibile per avere una vita migliore.”

Tornò in Italia durante la guerra?

“Sì, tornò in Italia durante la guerra. Fu arruolato nell’esercito italiano e combatté contro gli austriaci sulle Alpi. Si ferì e lo congedarono dall’esercito. Poi tornò a prendere mia nonna e si misero in viaggio verso l’America.”

Che cosa ha fatto dopo?

“Trovò lavoro presso la New York Central Railroad e vi lavorò fino alla pensione. Ha avuto una vita difficile, ma è stato un uomo fortunato. Ha trovato l’amore e ha costruito una famiglia.”

E tu, David, quando sei venuto in Italia per la prima volta?

“Questa è la mia prima volta in Europa e la mia prima volta in Italia. Sono molto emozionato.”

Cosa pensi dell’Italia?

“Mi piace molto qui. Lo adoro. È molto più naturale e autentico. Negli Stati Uniti è più “barbaro” (ride).”

Grazie David per questa intervista!

Spesso ci accorgiamo che i ricordi dei viaggiatori in cerca delle origini sono fermi al passato, come se avessero una percezione di “Italia congelata” , quindi è importante che noi operatori poniamo l’attenzione sul non offrire esperienze troppo folkloristiche (per accontentare solo il loro desiderio), ma dobbiamo essere capaci di trasmettere l’essenza dell’ Italian Dream (come dice il nostro nuovo concittadino grottolese Dan Kidson) senza renderlo “fake”. Proprio di questo parleremo nel panel / lab “Il viaggio delle origini nella programmazione e nei progetti degli operatori” martedì 21 novembre da Roots in. Vi aspettiamo.